Smart Meter e gestione calore. Quando l’innovazione avanza veloce

Intervista a Massimiliano Magri, CDA Coster Group

Di Martina Ginasi, Energia Media

 

Meter sempre più integrati ed evoluzione dei servizi. Dott. Magri, come la sua azienda si sta preparando a logiche di mercato sempre più digitali? Quanto è importante la ricerca nel processo aziendale?

Il periodo che stiamo vivendo è certamente straordinario e nel nostro settore due sono gli eventi complessi da gestire: il primo riguarda l’ecobonus al 110%, che ha creato molte aspettative anche a seguito di un’informazione poco adeguata al mercato di riferimento, cioe’ quello degli utenti finali. Questo provvedimento ha permesso ad alcune aziende di cavalcare l’onda illudendo i cittadini di realizzare interventi d’efficienza energetica pressoché gratuiti, creando di conseguenza aspettative non sempre realizzabili e quindi in alcuni casi delusione sul mercato. Il secondo elemento, correlato al primo, riguarda la poca lungimiranza di questo provvedimento che a mio parere presenta diverse problematiche soprattutto quando si deve passare dalla teoria alla pratica; non vi è dubbio che concedere incentivi anche elevati (ma non oltre al 100%) sia una via da percorrere ma la chiarezza deve essere un punto fondamentale.

L’enorme quantità di Faq che vengono costantemente emesse dagli enti preposti sono il segno evidente della poca chiarezza con cui questo provvedimento è stato varato; solo per fare un esempio, per un lungo periodo Enea ha sostenuto che la ventilazione meccanica controllata (VMC) fosse esclusa dagli incentivi dell’Ecobonus, ma a distanza di qualche mese è stata interpellata l’Agenzia delle Entrate che ha affermato il contrario. In seguito a questo episodio è stata pubblicata l’ennesima Faq dall’Enea che ha confermato l’inclusione della ventilazione meccanica controllata a fronte di determinate condizioni. Questo è avvenuto a circa un anno di distanza dall’uscita degli incentivi quindi si evince quanto facilmente spesso ci si muova con regole poco chiare, quando il mercato necessita di quella stabilità, che le diverse fonti stanno fortemente minando.

Mi aspetto ancora qualche mese di relativa sospensione dove si procederà a rilento anche se la situazione sta molto migliorando. Vi sono temi importanti da affrontare come quello della qualità dell’aria; in un momento come questo l’areazione delle stanze è fondamentale, i ricambi d’aria controllati sono ormai indispensabili per combattere gli agenti patogeni, e non mi riferisco solo al Covid 19. Il discorso è ampio, noi possiamo sicuramente ripulire l’aria indoor attraverso l’apertura delle finestre ma questo causa una serie di altri problemi come la rumorosità e la temperatura. Dimenticandoci per un attimo dell’aspetto acustico (che pero’ non va sottovalutato soprattutto nei centri urbani) non possiamo sorvolare sull’aspetto energetico. Nel momento in cui vado ad aprire una finestra, pulisco l’aria indoor con quella outdoor, sporcandola però a sua volta per via degli sprechi energetici. Si entra quindi in un circolo vizioso, dove il problema da risolvere è fondamentalmente quello di un adeguato monitoraggio dell’aria interna, almeno per quanto concerne il parametro della CO2. A Treviso è stata realizzata una scuola assieme alla provincia in cui oltre alle normali regolazioni termoigrometriche si è provveduto al monitoraggio e regolazione della qualità dell’aria tramite sonde CO2. Un tema che si declina oramai non solo alle scuole, ma anche sugli uffici, sugli appartamenti privati e per qualunque altro ambiente, per questo servono dati che ci consentano di capire quali i comportamenti migliori a fronte di determinate condizioni. In tema di pandemia il controllo della qualità tramite ventilazione meccanica controllata (VMC) risulta evidente, ma questo deve coniugarsi sempre con l’efficienza energetica.

Teniamo presente che, soprattutto nel settore terziario, è sempre più diffuso ottenere e ricercare certificazioni di tipo ambientale, ormai un punto di forza per gli edifici. Io credo che in poco più di un anno arriveremo ad avere un indicatore di livello di automazione (SRI) che affiancherà la certificazione APE; per darci il grado di intelligenza e connettività di un edificio che sarà a minor impatto ambientale, in grado di contenere i costi, aumentandone così il valore economico. Ricordiamo peraltro che sta aumentando il costo delle materie prime, altro elemento che rischia di rallentare una filiera che è stata decisamente colpita dalla crisi pandemica.

 

Il digital building mostra sempre più le sue potenzialità; eppure pare rappresentare un sistema da gestire con elevata competenza da più punti di vista.

È vero, basti pensare al tema della sicurezza informatica, sempre più centrale proprio all’interno di un digital building. Connettività ed interoperabilità tra vari sistemi sono fondamentali, ma possono rappresentare un varco ai criminali cibernetici (cyber crime), soprattutto quando ci si riferisce a infrastrutture ed edifici critici come gli ospedali per esempio.  Quello del cyber crime è un business sempre più florido, dove anche solo l’attacco via mail può garantire un guadagno. Siamo ancora in tempo per arginare il problema ma dobbiamo fare presto, investendo in quest’ambito per accompagnarne lo sviluppo già a partire dal progetto. Per questo con Clusit (https://iotsecurity.clusit.it , https://iasecurity.clusit.it) stiamo pubblicando una serie di libri al fine di sensibilizzare gli stakeholder sulla materia.

 

Che periodo vive un’azienda come la vostra, che basa buona parte delle sue attività su innovazione e sviluppo di soluzioni?

Complesso ma interessante al tempo stesso e anche per quest’anno abbiamo in serbo molte novità, tra cui la diffusione del nuovo controllore BACnet (©ASHRAE) tra i prodotti più smart della nostra gamma; programmato molto facilmente col nostro CosterCAD ed importato automaticamente in uno SCADA potente come Webgarage, grazie a una serie di connettori per sensori e BUS, è in grado di operare in svariati campi, permettendo di poter essere installato anche su vecchi impianti rendendoli anch’essi Smart come quelli costruiti da poco tempo.. Nello scada WebGarage si possono  mantenere nel database tutti i dati acquisiti, che a loro volta possono essere utilizzati da un soggetto terzo che può elaborarli e reimmetterli nel ciclo dell’automazione tramite il protocollo aperto HayStack.

Un altro elemento innovativo è un oggetto di cui sono molto orgoglioso soprattutto per le sue ridotte dimensioni ma grande versatilità. È una sorta di regolatore in miniatura, contenuto in soli 4 DIN, dal prezzo estremamente contenuto dotato di un modem che opera in 4G, permettendo di avere quindi connettività wireless molto veloce, regolazione ed accesso ai dati della contabilizzazione termica ed elettrica, ma soprattutto una automazione di livello medio per le centrali termiche e monitoraggio energetico.  È chiaro che per sistemi più complessi rimane necessario installare uno strumento di maggior capacita’ elaborativa ma per strutture più piccole questo nuovo regolatore può rappresentare una alternativa efficace, integrata e molto economica che integra automazione, monitoraggio e telegestione.

 

Nuovi strumenti al servizio di figure professionali come gli Energy Manager.

È vero, anche se gli Energy Manager sono molto concentrati sugli impianti più energivori, come gli ospedali per esempio, si finisce spesso per dimenticare gli impianti di dimensioni più contenute, che hanno invece il loro peso nei processi complessivi di efficientamento. Parlare di Intelligenza Artificiale e automazione anche su taglie minori significa abbattere – in un tempo misurabile – consumi e costi con un recupero notevole di marginalità per tutta la filiera.

L’automazione che stiamo mettendo in campo per esempio sui condomini, è veramente spinta. Coibentare gli edifici al meglio abbassa notevolmente il fabbisogno energetico, unito alla sostituzione di bruciatori con pompe di calore crea un sistema virtuoso che necessita sempre di una automazione adeguata.  Per esempio è necessario implementare sistemi che durante la notte ridistribuiscano il calore accumulato dall’intero edificio di giorno, momento in cui la produzione da fotovoltaico è massima. Oggi le strutture sono costruite così bene che una volta scaldate, rimangono in temperatura per diverse ore e questo va sfruttato, sia in un’ottica di efficienza energetica che per questioni di salubrità, di formazione di muffe e così via. Infatti anche la VMC deve essere automatizzata pe evitare sprechi energetici.

 

Sempre più le soluzioni tecnologiche contribuiscono a rendere più consapevoli i cittadini; a partire da Smart Metering statici e da reti digitali che aprono a nuove opportunità di sviluppo in termini di servizi.

Per quanto riguarda la contabilizzazione dell’energia termica gli obblighi sono ormai ben definiti. Per l’anno prossimo la nuova direttiva impone addirittura una telelettura bimestrale, e questo comporterà inevitabilmente la necessità di un’infrastruttura adeguata (AMI Automated Metering Infrastructures). Non solo, l’utente deve essere informato quindi i dati devono essere accessibili, nella direttiva vengono differenziati utenti e clienti e questo, a mio parere, è del tutto corretto; non solo i clienti ma anche gli utenti hanno diritto di conoscere i loro consumi per poter operare nella massima efficienza e incentivare il risparmio energetico. Anche nello Smart Readness Indicator, il dato deve essere elaborato in modo tale da essere accessibile agli utenti, proprio a questo proposito stiamo lavorando ad un progetto in collaborazione con Enea riguardo al monitoraggio dell’aria e della energia termica ed elettrica. Tutte queste informazioni confluiranno in un portale dove l’utente finale si confronterà con elementi di valutazione decisamente intuitivi; l’energia consumata viene trasformata in punti energetici,  tutto viene inserito in una sorta di circuito di gioco dove l’utente è stimolato ad essere più virtuoso degli altri. Si tratta peraltro di una “gara” che potrebbe fare da stimolo anche ad azioni virtuose da parte di generazioni future. Rendere partecipe l’utente finale è un’opportunità ma va messo in moto un reale cambio culturale. Negli anni ’80 la corsa al consumismo ha caratterizzato il modus vivendi, l’idea era quella di consumare il più possibile per far girare l’economia; a distanza di diversi anni questa mentalità è ancora ben radicata nonostante si stia cercando di invertire la rotta. Non possiamo più permetterci di sprecare, il monouso non ha più senso. Dobbiamo necessariamente eliminare o evitare tutto ciò che è superfluo e questo va applicato anche al mondo dell’energia.

In termini di servizi, e riprendendo il discorso fatto poco fa su quel piccolo regolatore, noi offriremo il pacchetto completo: potra’ essere acquistato anche all’interno di un cloud; al momento dell’acquisto quindi si avrà a disposizione una sim già attiva ed attraverso un QR Code si procederà all’installazione e messa in servizio, vedendo l’impianto via WEB fin dal primo momento dell’istallazione. A questo punto il cloud permetterà di accedere alla centrale termica automatizzata, alla pompa di calore o alla caldaia a condensazione.

Un problema sempre più diffuso dal mio punto di vista riguarda il fatto che ogni produttore di singoli componenti di impianto (generatori, pompe, valvole, ecc.) elabori oggi un proprio cloud; questo rischia di diventare un ostacolo se applicato a un building più complesso. Teniamo presente che ormai anche i più semplici condomini, dal punto di vista impiantistico si sono notevolmente sviluppati richiedendo prestazioni elevate. Un qualsiasi impianto oggi non basta che funzioni e lo faccia bene, ma deve anche essere in grado di eliminare gli sprechi e quindi entrare in funzione solo se necessario. L’interoperabilita’ si rende quindi necessaria ad ogni livello. Se lo e’ al livello di impianto e’ molto meglio, ma al limite si puo’ anche pensare che lo sia a livello di cloud anche se cosi’ diviene piuttosto poco affidabile. Per alcuni servizi non strettamente essenziali l’automazione cloud2cloud si può anche accettare.

 

Opportunità e criticità viaggiano sempre di pari passo; ma qual è il problema principale che dal suo punto di vista frena l’evoluzione di sistemi che potrebbero portare reale efficienza al sistema secondo criteri di sostenibilità economica, ambientale e sociale?

L’idea principale diffusa tra le persone è che un impianto che funziona, lo fara’  per sempre mantenendo le stesse prestazioni e caratteristiche. In realtà qualsiasi strumento anche di buon rendimento, nel tempo è destinato a deteriorarsi quindi a diminuire le proprie prestazioni. Vediamo spesso impianti in funzione da mezzo secolo, con sprechi che spesso superano il 50%, un’assurdità! Un tempo gli impianti erano realizzati in maniera molto semplice, oggi  è necessario almeno un sistema di monitoraggio per rendere evidenti gli sprechi. In un condominio basta un appartamento sfitto per modificare la situazione energetica; la tecnologia può venire in aiuto di situazioni simili riequilibrando i bisogni a vantaggio di tutti. Processi che peraltro sono tutti controllabili da remoto, dovrebbe essere un procedimento di default, un automatismo mentale prima, reale poi.

Purtroppo ancora oggi troppi installatori non si avvalgono della telegestione e rispetto al resto d’Europa siamo in ritardo; non si tratta di un gap tecnologico o di connettività, e’ una questione di abitudine mentale: il famoso quanto deleterio “abbiamo sempre fatto cosi’”..

 

Digitalizzazione, nuove competenze e processi formativi interni.

Per Coster il processo digitalizzazione è iniziato ormai circa 20 anni fa,  oggi possiamo avvalerci di una struttura interna di IT Management piuttosto avanzata; va da sé che durante la pandemia non abbiamo riscontrato grosse difficoltà nell’adottare lo smartworking. Penso sempre però che non si possa automatizzare tutto, in alcune situazioni la presenza ed interazione umana “de visu” rimane indispensabile. E per fortuna direi, ci deve essere sempre una commistione tra intervento personale e ricorso alle tecnologie.

 

Il dibattito tra utilizzo del gas e sistema tutto elettrico è quanto mai caldo. Cosa ne pensa?

Alcuni addetti ai lavori, più che dedicarsi all’efficienza energetica, sono concentrati sul cercare di abolire l’utilizzo del gas, a favore dell’elettrico. Che vada abbattuta la produzione di CO2 e’ certo, ma il mezzo per arrivare a questo fine e’ duplice. Primo, bisogna fare efficienza cercando di utilizzare tutta e sola l’energia che serve al buon funzionamento dell’impianto. Per questo serve fondamentalmente una buona progettazione, compresa un’adeguata automazione e controllo. Secondo, l’energia che serve, che a questo punto e’ la minima strettamente necessaria, deve essere generata nella maniera piu’ pulita ( a basso impatto ambientale) possibile. In questo senso l’uso del vettore energetico a combustione deve essere minimizzato a favore di quello elettrico.

Per arrivare a questo, tutti gli strumenti intelligenti che ci consentono di avere dati certi sono assolutamente da implementare. Pensare digitale, pensare secondo nuovi criteri è fondamentale. Ottenere i dati, rielaborarli e restituirli agli utenti in modo intelligente sarà sempre più importante;  per far questo serve superare barriere psicologiche ed  adottare comportamenti sempre più virtuosi. In questo senso l’informazione diventa parte essenziale del processo di efficientamento energetico, bisogna trovare il modo di comunicare in maniera veloce e immediata perché spesso si perdono opportunità importanti proprio per mancanza di informazioni oppure di modalita’ di comunicazione non efficaci.

 

Lo Smart Metering Group di ANIE CSI opera in una logica di sistema, condividendo l’importanza di accelerare la digitalizzazione delle reti di misura. L’associazione è un veicolo importante per passare informazioni solide a tutta la filiera.

Potersi confrontare rimane fondamentale, parlare di soluzioni anche in ottica di proposte al legislatore deve diventare la quotidianità in una struttura vivace come lo Smart Metering Group all’interno di Anie CSI in cui si anticipa il futuro, con temi di frontiera che l’associazione ti consente di affrontare con un certo anticipo rispetto al mercato. All’interno del gruppo ci occupiamo principalmente di misura per la fatturazione ma non va sottovalutato anche l’aspetto del sub metering (che ad oggi e’ confinato nella sola energia termica dei condomini e edifici polifunzionali), fondamentale nell’ambito del calore e dell’acqua calda sanitaria, ma che pure nell’elettrico potrebbe assumere un ruolo importante, se pensiamo ad un sistema come l’autoconsumo collettivo potrebbe essere adottato, ma di questo se ne parlera’ molto in futuro con le Autorita’ visto che ad oggi non e’ ancora fattibile.