Cultura tecnologica: la chiave di volta per convergere verso l’innovazione del settore

Con Francesco Hensemberger, Rappresentante Gas Static Smart Meter all’interno dello Smart Metering Group, abbiamo ricordato il percorso graduale che ha portato negli ultimi anni ad accettare positivamente la nuova tecnologia statica degli smart meter gas.
In un contesto nuovo fatto di dati e di comunicazione, tuttavia, le notevoli possibilità di introdurre efficaci strategie generate dalla corretta gestione dei dati acquisiti con i contatori statici rappresentano ancora potenzialità in gran parte inespresse

L’attività svolta in questi anni dallo Smart Metering Group finalizzata a informare e a diffondere i vantaggi offerti dalla tecnologia statica ha contribuito ad orientare i gestori verso una cultura tecnologica più innovativa?
Quello dello Smart Metering Group è un ambito molto variegato, che comprende l’elettricità, l’acqua, il gas e il calore. Quando abbiamo deciso di concentrarci sullo smart meter gas – in particolare come MeterSit, l’azienda che rappresento, ma poco dopo anche come Associazione – ci siamo trovati di fronte a un mondo estremamente chiuso, come è in generale il mondo dei distributori di gas e ad una realtà, oserei definire, ostile molto conservativo. A fronte di ciò la tecnologia statica ha avuto inevitabilmente un inizio piuttosto complesso; abbiamo trascorso quasi un anno (precisamente il 2012 in quanto la delibera del roll-out ha fatto slittare tutto di un anno), a spiegare ai clienti il concetto di contatore statico e l’inerzia al cambiamento è stata decisamente forte. Tuttavia facendo un bilancio dal 2011 a oggi, per quanto concerne la tecnologia statica termomassica e ultrasonica, dal nulla di quell’anno siamo arrivati oggi intorno al 30-35% del mercato. Quindi dopo un periodo iniziale complicato i distributori hanno capito che una tendenza verso la nuova tecnologia era tutt’altro che da demonizzare.

Oggi la produzione industriale è strettamente collegata al digitale e lo smart meter ha senz’altro contribuito ad avviare, in modo concettuale, un percorso che ha portato a pensare che dai contatori, soprattutto quelli statici, sarebbe partito un mondo nuovo, fatto di dati e di comunicazione nonché di nuove strategie. È stata fatta una riflessione in tal senso da parte dei gestori al di la degli obblighi di sostituzione dei contatori?
Il Piano Industry 4.0 ha sicuramente giovato all’ambiente. L’azienda che rappresento è particolarmente orientata all’industria 4.0, soprattutto per quanto riguarda la parte di produzione improntata proprio su questi principi di innovazione tecnologica. Le potenzialità sono notevoli ma non ancora sfruttate appieno. È necessario rispondere ai requisiti minimi richiesti dall’Autorità per ottenere la possibilità di acquisire informazioni e big data che però vengono poi maneggiati dai gestori con scarsa fluidità; un patrimonio enorme che questi ultimi non sono ancora in grado di sfruttare. Oltre a questo va evidenziata una fortissima asimmetria, in quanto la proprietà del contatore è spesso di chi trasporta il gas, ma il gestore del contratto è un’altra a società, la cosiddetta società di vendita che dal trasportatore può anche essere è completamente scollegata.
Dobbiamo confrontarci con una direttiva europea che ha come scopo quello di rendere i consumatori edotti e consapevoli dei loro consumi in modo da favorire il risparmio energetico. Proprio in questi giorni ho osservato come il mondo anglosassone ha approcciato il roll-out elettricità e gas insieme, fornendo all’utente un in home display che gli permette di vedere quanta energia elettrica e quanto gas sta consumando. Si tratta di un piccolo investimento in più ma che da’ all’utente molta consapevolezza rispetto ai sui reali consumi. Da questo punto di vista noi siamo ancora piuttosto indietro, da noi il distributore fa il suo lavoro di distributore mentre la società di vendita di dovrebbe avere una maggiore interazione con il cliente finale dovrebbe essere l’investitore a darti un simile strumento. Dai nostri contatori si potrebbero raccogliere dati giornalieri relativi ai consumi ma è già tanto se questi dati vengono resi disponibili a livello mensile su un sito sul sito web senza immediatezza.

Quelli che avete messo a disposizione, che sembravano solo strumenti progettati per rendere più corretti i dati in bolletta, in realtà si rivelano come potenti mezzi in grado di consentire alle utility di posizionarsi in modo strategicamente differente
È vero ma a mio avviso manca ancora uno sforzo. Oggi con delle realise più o meno innovative si possono avere a disposizione nuovi prodotti, si parla già di una seconda generazione di contatori. Inoltre si impongono poi anche variazioni tecnologiche obbligate sui prodotti esistenti in quanto il GPRS tra non molto scomparirà e si dovrà passare all’NB-IoT per la tecnologia “punto punto”, mentre per la tecnologia “ Punto multi punto” la strada è abbastanza delineata con il wireless Mbus 169 MHz. I modem GPRS nella loro versione M2M stanno andando in esaurimento e già dal 2023 le compagnie telefoniche non garantiranno più la manutenzione della rete .non verrà più fatta manutenzione.

Quanto ha contribuito lo Smart Metering Group ad alzare il livello di competenze delle utility. Si potrebbe aprire un canale di informazione e formazione per l’Associazione, finalizzato a fornire strumenti di analisi anche alle utility che devono ottimizzare i loro processi?
Innanzi tutto occorre capire a chi ci si sta rivolgendo. Esiste infatti uno scollamento tra chi stipula i contratti con l’utenza e la nostra Associazione dato che la proprietà dei contatori è del distributore così come la proprietà dei dati che ne derivano. Per com’è configurato il sistema oggi i servizi in questione sono invece gestiti dall’altra parte della filiera, quella che ha stipulato il contratto con l’utenza. Se per noi da un lato sarebbe molto interessante dialogare anche con il venditore dall’altro si determinerebbe un conflitto di interessi in quanto dovremo acquisire i dati dal soggetto che detiene la proprietà degli stessi e del contatore e utilizzarli per offrire un servizio dall’altra parte della filiera, con una vera e propria discontinuità fisica.

Ipotizziamo dunque che circa un 30% dei contatori installati si basi sulla tecnologia statica, questo significa che esiste ancora una bella fetta di mercato da conquistare. Può in tal senso aiutare il decreto del Mise 93 del 2017 recentemente entrato in vigore che ha introdotto nuove disposizioni sui controlli periodici e la sostituzione dei contatori?
Il contatore statico offre tantissimi vantaggi. Oltre alla fluidità qualità e precisione della misura, la gestione dei dati è molto più semplice per cui lo “spostamento” su questa tipologia di contatore è inevitabile. Il decreto 93 del 2017 non prevede significativi benefici per il settore gas, sostanzialmente afferma – in generale – l’obbligo di eseguire le verifiche periodiche dei prodotti installati. Tuttavia, anche se quello che concerne specificatamente il settore del gas è residuale, bisogna riconoscere che il decreto premia in ambito misura dell’acqua, la tecnologia statica, concedendo un intervallo più lungo per la verifica periodica dei contatori .

Rispetto ad altri fenomeni collegati all’innovazione il periodo impiegato per introdurre le nuove tecnologie smart in ambito meter deve considerarsi eccessivo?
Si è trattato sicuramente di un periodo troppo lungo, peraltro regolamentato dal roll-out dell’Autorità. Con un limite temporale imposto e con una sostituzione programmata abbiamo dovuto attivare nei confronti del distributore delle efficaci dinamiche di convincimento sulla validità della tecnologia. Devo ammettere che ci siamo riusciti bene e alcuni distributori hanno apprezzato la novità, non solo a livello di costo ma anche perché, in base a quanto previsto dal codice degli appalti, oltre all’offerta al miglior prezzo , l’introduzione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, in cui viene anche dato un punteggio tecnico ai prodotti ha permesso di mettere in evidenza le peculiarità tecniche dei contaotri statici. La parte tecnica di solito pesa per il 70 % mentre il prezzo per il 30%, in questo “70-30” i distributori stabiliscono poi un dei set di parametri tecnici di loro interesse, come le dimensioni compatte e le prestazioni che permettono di valorizzare meglio il prodotto

Sono risultati più sensibili al cambiamento i clienti big o anche quelli di media fascia?
In realtà si sono convinti un po’ tutti e vi sono clienti di piccole dimensioni molto innovativi, poi non va dimenticata quella fascia di distributori di piccolissime dimensioni che ancora non si sono messi in gioco e che l’Autorità non ha coinvolto. Da qui nasce un altro problema: il cliente finale legato ai contatori dei distributori di piccolissime dimensione non può beneficiare della tecnologia legata al prodotto descritto della delibera dell’Autorità, in quanto quest’ultima all’inizio si auspicava una maggior applicazione delle gare d’ambito che però nella realtà non sono salvo poche eccezioni, mai partite. Il cliente legato al piccolo distributore si trova così a non poter avere accesso allo smart meter. I piccoli distributori dovrebbero organizzarsi in consorzi e acquisire massa critica, anche perché hanno bisogno di avere un sistema di dati di gestione del processo completamente diverso.

Per concludere un accenno al “sistema multigas” di cui nel settore si parla molto. Ha avuto un impatto sull’attività dello Smart Metering Group? In particolare ha favorito un dialogo e un confronto con una visione più ampia?
Per quanto riguarda l’attività dell’Associazione direi che il dibattito sul “sistema multigas” non abbia avuto riflessi particolarmente significativi. Per le singole aziende invece sì. Per dare anche noi il nostro contributo a livello tecnico , come Smart Metering Group, lo scorso anno è stata finalmente accolta l’iscrizione ci siamo iscritti al Comitato Italiano Gas. Dunque, ora partecipiamo ufficialmente alle commissioni CIG e ciò ci ha permesso di stabilire dei rapporti stretti con i vari attori delle commissioni, utility, distributori ecc. In tale contesto vengono aperti tavoli di lavoro per fornire risposte all’Autorità piuttosto che per definire i requisiti dei contatori di seconda generazione. A questi tavoli di lavoro, dove ci si consulta e ci si confronta in un clima di collaborazione, partecipano Anima con Acism, Anie con lo Smart Metering Group e le Associazioni dei distributori Anigas, Assogas, Utilitalia Etc, etc.

 

Mauro Bozzola e Emanuele Martinelli