Acqua e innovazione digitale: siamo ad un punto di svolta

L’evento annuale Smart Utility Open Meter (SUOM), organizzato da Energia Media per Smg Group di Anie CSI, quest’anno si concretizza attraverso tre incontri web che approfondiscono diversi aspetti dello smart metering e un evento conclusivo a fine anno da tenersi possibilmente in presenza (con un numero limitato di partecipanti e solo su inviti). Matteo Pagliarani, Customer Solutions Architect di Sensus Italia, CSIintervenuto nel primo momento di approfondimento dello SUOM, ci ha parlato dell’importanza di portare a compimento il processo di digitalizzazione nel settore idrico

di Martina Ginasi e Mauro Bozzola

 

“Il digitale nell’ambito dello smart meter rappresenta per ovvie ragioni un elemento fondamentale” lo ha sottolineato Matteo Pagliarani, Customer Solutions Architect di Sensus Italia, intervenuto in occasione della prima web conference di approfondimento dello SUOM 2020, “la digitalizzazione, da pochi anni, è diventata centrale non solo per le imprese ma per la vita di ciascuno di noi. Ci sono stati settori che sono andati più velocemente in quella direzione, basti pensare all’evoluzione repentina dei primi cellulari negli attuali smartphone. Altri campi hanno richiesto, e richiedono tutt’ora, passaggi più lenti, in questi rientra appunto anche il settore idrico.”

Tra le motivazioni, come ha sottolineato lo stesso Pagliarani, troviamo in primis il fattore ambientale in alcune località poco favorevole. “L’Italia è un Paese magnifico, caratterizzato dalla diversità, un elemento positivo che però, in questo caso, rappresenta un ostacolo, alternandosi territori dove il reperimento dell’acqua non presenta alcun problema ad altri dove invece la stessa manca totalmente.”

Proprio per questo la gestione di tale risorsa diventa fondamentale, un tema dibattuto da diverso tempo ma di cui solo ultimamente si è realmente preso coscienza, individuando il digitale come motore trainante. Il processo di digitalizzazione del settore idrico richiede inevitabilmente tempo, poiché necessita di un sistema di telelettura capillare, ma questo non deve rappresentare un pretesto per rinunciare all’innovazione.

I mercati dell’elettrico e del gas sono riusciti ad anticipare i tempi poiché richiedevano un bilanciamento della rete di produzione delle centrali di approvvigionamento delle risorse per sé e per l’estero, costringendo quindi gli operatori a trovare una soluzione velocemente. Per l’acqua il discorso è differente, non esiste infatti una rete nazionale di approvvigionamento idrico, ognuno fa i conti con quello che ha a disposizione; questo ha comportato e causato un gap tecnologico e temporale che tutt’ora caratterizza il settore. “Siamo oggi però ad un punto di svolta” ha sottolineato Pagliarani “spesso come Paese ci siamo sentiti recriminare di non essere in grado di cogliere le opportunità, è dunque questo il momento di dimostrare il contrario agendo. A seguito della situazione emergenziale causata dal Covid sono emerse chiaramente le lacune, non solo del sistema idrico ma dell’Italia in generale, le difficoltà burocratiche e tutti quei processi che nel tempo non si è mai voluto perfezionare o evolvere verso un piano digitale; ora è il momento di trasformare l’emergenza in opportunità. A fonte di tutto questo non possiamo più pensare di rallentare o addirittura fermaci, un Paese come il nostro, leader in molti ambiti sia a livello europeo che mondiale, deve tenere il passo anche sull’acqua. La digitalizzazione, iniziata anni fa in molti settori, deve essere portata a conclusione, almeno in un primo step, anche nell’ambito dell’idrico”.

Alcuni operatori hanno già avviato il processo di digitalizzazione del contatore; questo, oltre ai vantaggi di un dato sicuro e più veloce, permette di raccogliere una mole di informazioni superiore che consente di effettuare un bilancio idrico migliore, una migliore gestione della risorsa ma anche e soprattutto della rete; tutto ciò in pratica si traduce nella possibilità di andare a ricercare le perdite e affinare l’approvvigionamento per l’utente finale. Ma non solo, sottolinea in conclusione di intervento Pagliarani, aumentare il numero di letture permette anche di ottenere una fatturazione dettagliata e soprattutto precisa, senza che si rendano necessari ricalcoli o conguagli, consente quindi un servizio di qualità elevata, elemento da non sottovalutare, soprattutto in un momento economico complesso come quello che stiamo vivendo.

Un altro vantaggio, che in questo periodo rappresenta un valore aggiunto, è quello di non essere costretti a ricorrere alla telelettura fisica, che comporta l’ingresso di un soggetto sconosciuto nelle nostre case, che oltre ad evitare situazioni spiacevoli come possono essere le truffe, rappresenta anche una maggior tutela rispetto alla diffusione della pandemia di Coronavirus.