Smart Meter e servizi correlati. Competenza e flessibilità guardando sempre al dna dell’utility

Smart Meter e servizi correlati. Competenza e flessibilità guardando sempre al dna dell’utility

Intervista ad Alberto Ventura, Smart Metering Smart Grid A2A Smart City

di Emanuele Martinelli

 

Ingegner Ventura, parliamo di innovazione e servizi per le utility. Un ambito in fortissima evoluzione, che vede A2A Smart City in prima linea. Soprattutto in termini di progettazione e implementazione di tecnologie e processi.

Ben esprime quest’ambito ciò che concerne la progettazione in ambito idrico relativa all’implementazione di smart metering. Che per noi significa rilevare lo stato di tutti i contatori d’utenza piuttosto che di processo di un gestore, offrire soluzioni customizzate sulle esigenze del cliente, scegliendo le tecnologie maggiormente performanti con un approccio di servizio e non di prodotto. Così da pianificare secondo criteri d’efficienza un roll out su tutto l’ambito territoriale di pertinenza dell’utility; la quale avrà fissato obiettivi ben precisi e predisposto un relativo piano d’investimenti su cui costruire il progetto. La partnership con l’utility diventa quindi fattore chiave per capire, per esempio, se partire dal campo o dal sistema già utilizzato, dal contesto urbano o dai comuni limitrofi, da aree antropizzate con una concentrazione delle utenze o dal tipo di utenza stessa, industriale o domestica. In ogni caso si deve puntare a rendere sempre più elevato il livello di servizio se vogliamo venga valorizzato e tradotto in adeguata fatturazione. Una buona progettazione è quindi il punto di partenza per mettere nelle condizioni il gestore del servizio di stabilire il piano di roll out, composto naturalmente da fasi progressive e dai relativi investimenti.

 

Tra i temi da affrontare con nuovi criteri c’è quello dell’analisi costi benefici.

Che va condotta in stretta collaborazione con il cliente; importante è capire quanto entrambi si ragioni su un piano di performance monitoring del servizio di cui si vuole avvalere, con un’idea di sviluppo del progetto che tenga in equilibrio fattori diversi. In questa fase la corretta gestione del processo può esser pianificata in autonomia dall’utility se ha strutture e competenze interne adeguate, oppure si interviene direttamente anche sulla maintenance di esercizio e monitoraggio del sistema. Nell’industria dell’acqua a livello nazionale credo questo approccio possa rappresentare una buona leva per poter aumentare anche la digitalizzazione delle utility. In ogni caso, dal procurement alla gestione dei mezzi una serie di utility trovano vantaggioso affidarsi a soggetti terzi e su questo possiamo senz’altro portare un buon contributo.

 

Lo stesso mondo del gas è in continua evoluzione, non solo perché si parla di multigas ma anche per una diversa valorizzazione della rete da trasformare in smart grid.

Certamente, sia in termini di gestione dei PDR, quindi dei punti di riconsegna, che in generale di evoluzione della rete di distribuzione; anche nell’ottica di riduzione delle perdite o di gas non contabilizzato, o di risposte ad una regolazione in continuo divenire. Rispetto al periodo che stiamo affrontando certamente la questione gas è da rimettere al centro del dibattito, con importanti aspetti tecnici da approfondire come esempio la questione comunicazione per abilitarefunzionalità secondo tutte le potenzialità agli smart meter più evoluti. In questo modo si potrà gestire da remoto il servizio attivando funzioni evolute senza dover entrare in casa dell’utente, fino a poter chiudere i PDR per ragioni di sicurezza.

 

Si parla molto di smart meter ma ancor più di protocolli di comunicazione. La vostra posizione rispetto alle diverse soluzioni qual è al momento?

Abbiamo a portafoglio soluzioni specifiche relative a tutti gli use case e non abbiamo sposato una tecnologia in particolare che possa abilitare solo un certo tipo di contatori e quindi di servizi. Vogliamo che l’innovazione nel mondo dell’acqua, del gas o comunque dei segmenti che portano a reti e città più avanzate, possa essere fruibile e digitale in modo assolutamente trasversale. Gestiamo con expertise d’eccellenza riconosciuteci a livello internazionale le trasmissioni in Lorawan, ma utilizziamo e forniamo in logica integrata anche altri protocolli utili e purché validi e affidabiliper poter fornire un servizio di smart metering o di individuazione delle perdite; sia che si parli di acqua o di ottimizzazione del roll out per i contatori del gas. Possiamo quindi tranquillamente lavorare al fianco di costruttori che sviluppano tecnologie trasmissive, anche se è vero che abbiamo fatto delle scelte con relativi investimenti. Dare soluzioni è quindi non affidarsi a un solo tipo di connettività ma partire sempre dall’esigenza dell’utility che si muove, ricordiamolo, quasi sempre all’interno di territori con caratteristiche difformi. Se l’utility si appoggia già su una rete, che sia GPRS o Narrowband IoT o 169WM-BUS e veniamo chiamati in causa per dare un contributo, ci muoviamo su quel tipo di tecnologia, mettendo a fattor comune competenze e sistemi con l’obiettivo di poter visualizzare i dati sulla piattaforma che il gestore sceglierà di utilizzare.

 

Un tema sempre più attuale riguarda la lettura di dati che si trasformano in informazioni, che a loro volta si traducono in elementi strategici, di governance e pianificazione. Si tratta di un ambito consulenziale fondamentale da mettere a disposizione delle utility.

Credo sia oggi importante che aziende come la nostra affianchino le utility nel trasporto, comunicazione e visualizzazione del dato. Fino al livello di data presentation e data management, portando il valore dell’esperienza sul campo con quello relativo alla comunicazione; prelevando il dato e presentandolo in modo adeguato a seconda delle necessità. Non siamo una telco company e quindi non lavoriamo come un operatore di telecomunicazioni puro, ma arriviamo anche alla parte di system, di data base con la consapevolezza di dover spesso interagire con altri attori sul campo, mettendo in dialogo sistemi già presenti da utilizzare e integrare. La sfida che stiamo portando avanti è dunque di coprire sempre più il processo nella sua globalità all’interno dei vari end point della filiera.

 

Alzare il livello di competenze con analisi solide rappresenta una frontiera su cui operare, attraverso know how e visione da condividere con i propri interlocutori. Contaminare competenze attraverso il rapporto con clienti-partner diventa decisivo.

Riuscire oggi a creare sinergie e complementarietà tra diverse tecnologie significa anche dare risposte flessibili rispetto ai territori che un’utility deve affrontare. Pensiamo per esempio all’illuminazione pubblica: 10 comuni della stessa provincia metteranno in campo problematiche e caratteristiche tecniche diverse; per questo andranno concepite soluzioni customizzate attraverso l’adozione di più strumenti. Lo stesso, come abbiamo detto, vale per i contatori: è corretto per un’utility dotarsi di tipologie diverse a seconda del clima per esempio, operando spesso sia in pianura che in aree collinare o montane, gestendoli come se si trattasse dello stesso prodotto, dando lo stesso livello di servizio. Anche la parte applicativa, con un unico monitor che visualizzi dati provenienti da diverse fonti ed estratti da diverse tecnologie, rappresenta un valore. Questo non vincola all’utilizzo di un’unica tecnologia e porta a comprendere in profondità gli obiettivi operativi e strategici del distributore. Obiettivi che dovranno essere qualitativi indipendentemente dal territorio in cui opera.

 

L’illuminazione pubblica è senz’altro un ambito di vostra competenza. Un’infrastruttura che oggi supporta servizi in ottica Smart City.

L’illuminazione pubblica trascina due livelli di monitoraggio di diretto interesse: iI meter,e e il singolo punto luminoso, sia per dato di consumo che di corretto funzionamento. Ma come ben dici si tratta di un segmento che oltre alla gestione illuminotecnica trascina funzionalità sempre più smart. Ottimizzazione dei consumi e massima efficienza sono concetti ormai maturi sulla rete d’illuminazione e i servizi correlati sempre più faranno tesoro di dati provenienti anche dai sensori preposti al monitoraggio di altri servizi aggregati (basti pensare all’illuminazione adattiva, che vive di dati di contesto)

 

Un’ultima considerazione. Dobbiamo registrare condizioni climatiche o situazioni critiche di vario livello, compreso naturalmente la pandemia in corso. Le utility sono chiamate ad affrontare con servizi evoluti contesti che mutano velocemente, mostrando capacità di resilienza che non si pensava possibili fino a poco tempo fa. Mentre parliamo è in corso un temporale, una bomba d’acqua si sta abbattendo su Milano…

La “turnazione” di condizioni climatiche differenti da una giornata all’altra, o addirittura nella stessa giornata, mette il gestore di un servizio, idrico o elettrico che sia, di fronte a problematiche realmente complesse. Deve essere quindi in grado di fronteggiare una continua variabilità garantendo gli stessi standard di servizio. Può farlo solo se ha investito in innovazione, che può rispondere a fenomeni emergenziale ma anche agire in termini predittivi. Durante una bomba d’acqua per esempio, utilizzare punti critici che informino di uno stato di warning dà la possibilità per esempio di regolare il traffico piuttosto che la potenza dell’energia elettrica, in ambienti chiusi e aperti; mettendo a disposizione di una serie di utenti notifiche di allarme per rispondere alle criticità di ambiti produttivi piuttosto che di ospedali e luoghi sensibili in genere. Il fatto di avere un’infrastruttura di comunicazione che offra capacità di portare informazioni, consente di agire con efficacia senza una presenza fisica diretta; un fatto fondamentale per monitorare una situazione critica dando la possibilità di intervenire in modo adeguato senza rischi per le persone.

Mi ha colpito come una bomba d’acqua possa impattare per esempio sugli impianti di depurazione, che devono gestire acque parassite e possono andare in grande sofferenza, provocando una serie di danni con relativi costi operativi che periodicamente devi essere in grado di affrontare. Si tratta di situazioni magari poco note ma che hanno un grande impatto su cittadini e imprese; e che processi e tecnologie innovative possono senz’altro aiutare a risolvere con minor impatto critico sulle persone e costi benefici migliori rispetto a un approccio tradizionale.