IL PUNTO SUGLI SMART METER GAS

 Francesco Hensemberger

Coordinatore sottogruppo GS Quadro M

 

 

Lo Smart MeteringGroup di Anie fa riferimento a quattro punti cardine che le società che ne fanno parte hanno condiviso:

  1. Essere produttori di Smart Meter statici
  2. Avere uno stabilimento produttivo in Italia o in Europa
  3. Avere un prodotto MID (moduli B e D per il prodotto e per la produzione)
  4. Aver venduto ad almeno un cliente in Italia

Attualmente le aziende del gruppo che specificatamente si occupano dell’area gas sono 4, di cui 3 sono produttori di contatori con tecnologia statica ultrasonica, mentre una produce contatori con tecnologia termomassica.

I principi che hanno ispirato la nascita di questo Gruppo vanno dal creare un presidio culturale e tecnologico, una rappresentanza istituzionale, al proporre una divulgazione tecnico-scientifica e al definire dei principi nell’ambito della normazione e della certificazione.

Per quanto riguarda questi ultimi, è stata pubblicata la normativa relativa ai contatori termomassici, la UNI 11 625, che rappresenta la base su cui costruire quella che sarà la normazione europea. In ambito CEN ATC 237 è stato recentemente creato un gruppo, chiamato VG10, che ha già iniziato a lavorare, per portare anche in ambito comunitario cultura e specifica normazione del mondo termomassico. Questa pubblicazione è molto importante, in quanto, grazie ad essa, si è finalmente andata a coprire una lacuna normativa: in ambito europeo infatti il quadro delle norme era esaustivo per quanto riguarda i contatori ultrasonici ,a turbina, a pistoni rotanti e a membrana, ma era del tutto assente nel campo dei termomassici.

Nell’ambito dello Smart Metering Group sappiamo che il roll outmassivo ha preso il via con il segmento residenziale: di conseguenza, i prodotti immessi sul mercato hanno beneficiato di un crescente grado di qualità e di affidabilità. All’inizio, infatti, si era riscontrata qualche problematica che è prontamente stata risolta; tuttavia, nell’opinione comune dei vari esponenti delle utility, l’ultimo anello della catena è sempre quello che presenta qualche pecca. Questo per evidenziare il fatto che il contatore è uno degli elementi più complessi del sistema, che influenza direttamente tutte le componenti.

Il problema di fondo è che, a seguito della grande necessità di comunicazione e di scarico quotidiano dei dati del prodotto, viene richiesta al contatore una mole di prestazioni forse eccessiva o non necessaria, motivo per cui ogni anomalia che si dovesse presentare viene “addebitata” al contatore. Questo aspetto si riflette in condizioni contrattuali più gravose, in garanzie che si allungano e in tassi di guasto che si restringono. In definitiva, per avere un roll out migliore bisogna creare una partnership cliente-fornitore tale per cui le prestazioni del sistema siano in grado di ottimizzare il funzionamento di ogni singolo elemento.

Uno degli scopi che il gruppo GS2M di Anie si è prefissato è di ristabilire il giusto equilibrio nella partnership tra cliente e fornitore. I tre aspetti più importanti per avere un roll outdi successo sono:

  • Proporre prodotti affidabili
  • Eseguire un’installazione efficiente
  • Avere un sistema che ne ottimizzi le prestazioni

Attualmente si stanno affacciando sul mercato i prodotti di seconda generazione, che presentano un’interfaccia più user-friendly, per venire incontro alle esigenze dell’utenza finale e dal punto di vista puramente tecnico adottano schede elettronic he in grado di ottimizzare i consumi delle batterie.

Per quanto riguarda l’M-Bus c’è stata una buona uniformazione e stabilizzazione delle configurazioni in fabbrica, con conseguente miglioramento dell’installazione finale. Inoltre, per quanto riguarda il GPRS, il CIG è già al lavoro dal punto di vista normativo per fornire un’intercambiabilità e un’interoperabilità più strutturata con l’emmissione di una norma ad hoc

Ci si è altresì resi conto che l’interfaccia con l’utente è un aspetto molto importante: si è sempre stati portati a pensare, infatti, che un contatore con lettura effettuata da remoto non necessitasse di un’interfaccia utente particolarmente accurata; invece è stato constatato come gli utenti apprezzino molto il fatto di poter controllare in autonomia i consumi in modo semplice ed immediato. Ecco perché la consultazione facile e veloce è stato un aspetto particolarmente curato in questi contatori di seconda generazione.

Andiamo ad esaminare l’aspetto dell’installazione: agli inizi, quando i numeri erano relativamente piccoli, le operazioni di configurazione del contatore potevano essere effettuate direttamente sul campo (inserimento della SIM, collegamento della sonda ottica con il computer, ecc.). Dopo poco tempo però, ci si è resi conto che il tasso di errore e di problemi era piuttosto elevato, per cui i distributori hanno optato per una configurazione del prodotto eseguita in fabbrica, garantendo una maggiore velocità ed efficienza in fase di installazione. La tendenza è quindi quella di pre-configurare i contatori in fase di produzione, in modo tale da arrivare sul campo con una installazione praticamente uguale a quella di un contatore tradizionale, con l’unica differenza di dover verificare la comunicazione con il SAC, il quale si occuperà di scaricare da remoto sul contatore tutti i parametri, tra cui il numero di PDR.

C’è da dire che, nell’ambito di questo roll outmassivo, il sistema Paese Italia ha peccato sotto l’aspetto della comunicazione e dell’informazione sul cliente finale finalizzate alla spiegazione degli effettivi benefici apportati dallo smart metering. Per fare un esempio, in Inghilterra è stata istituita un’apposita agenzia, con l’impiego di 50 persone, che ogni giorno, attraverso contributi sulla stampa e convegni, spiega i vantaggi portati al cliente da un contatore Smart. Generalmente invece, in Italia si viene avvisati con una comunicazione da parte del Distributore riguardo la sostituzione del contatore, senza entrare nel merito delle motivazioni e dei benefici di cui si andrà a usufruire.

In conclusione, ad oggi il mercato residenziale vede un totale di 23 milioni di contatori; con i 3,5 milioni di installazioni del 2018 si arriverà ad un totale di 12,5 milioni di Smart Meter. Per i restanti 11,4 milioni, non è ancora chiaro il destino. Sostanzialmente, la tendenza che abbiamo riscontrato consultando i clienti, è quella di procedere con le sostituzioni entro il biennio 2020-2021.