E’ tristemente noto come le reti idriche italiane soffrano di un’ampia percentuale di dispersione, stimata addirittura al 41,4% di tutta l’acqua potabile. A certificarlo ufficialmente è l’ISTAT, in base ai dati 2022.
Complessivamente, l’acqua dispersa basterebbe a soddisfare le esigenze idriche di 43,4 milioni di persone per un anno intero. Stiamo parlando del 75% della popolazione del nostro paese. Un dato allarmante in un periodo nel quale l’acqua è diventato un bene prezioso.
La regione italiana che perde più acqua potabile è la Basilicata con il 65,5% e l’Abruzzo con il 62,5%. In più di un capoluogo su tre si registrano perdite totali in distribuzione superiori al 45%. Le condizioni di massima criticità, con valori pari ad almeno il 65%, sono a Potenza (71,0%), Chieti (70,4%), L’Aquila (68,9%), Latina (67,7%), Cosenza (66,5%), Campobasso (66,4%), Massa (65,3%), Siracusa (65,2%) e Vibo Valentia (65,0%). Situazione più favorevole, con perdite inferiori al 25%, si verifica in circa un capoluogo su quattro. Perdite inferiori al 15% si rilevano in sette città: Como (9,2%), Pavia (9,4%), Monza (11,0%), Lecce (12,0%), Pordenone (12,1%), Milano (13,4%) e Macerata (13,9%).
Per far fronte a questa situazione, è stato stanziato un miliardo di euro al fine di abbattere la dispersione nelle reti idriche. La cifra è stata resa disponibile a seguito della pubblicazione del Decreto Direttoriale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’assegnazione dei fondi. Le risorse sono arrivate a seguito della rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha coinvolto direttamente l’investimento M2C2-4.1, il cui scopo è quello di ridurre le perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua e digitalizzare il monitoraggio delle reti, introducendo sistemi di controllo avanzato che permettano di monitorare in tempo reale i nodi principali e i punti più vulnerabili.
Il Consiglio dell’Unione Europea – lo scorso 8 dicembre 2023 – aveva approvato la nuova decisione di esecuzione, attraverso la quale era stato autorizzato un aumento della dotazione finanziaria di un miliardo di euro. Si attendeva quindi un decreto della Ragioneria generale dello Stato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
45.500 chilometri di condotte a uso potabile saranno attrezzate, entro il 31 dicembre 2024, con strumentazioni e sistemi di controllo innovativi, il cui scopo è quello di localizzare le eventuali perdite e ridurle. Si cercherà inoltre di favorire la gestione delle risorse idriche in maniera ottimale, cercando di ridurre gli sprechi e limitando il più possibile le inefficienze. Si cercherà, infine, di migliorare la qualità del servizio che viene costantemente erogato ai cittadini.
Entro il mese di marzo 2026, il progetto prevede che gli interventi vengano estesi a 72.000 chilometri di condotte.
I fondi che arriveranno attraverso il PNRR verranno utilizzati per digitalizzare e monitorare le reti idriche ma costituiscono solo una parte dei fondi che verranno messi a disposizione per ottimizzare la gestione delle reti, altri 482 milioni di euro arriveranno attraverso il Piano Operativo Nazionale (Pon) Infrastrutture e Reti previsto all’interno del quadro del programma europeo React EU.