Uno sguardo alla direttiva mid la normativa e gli ambiti di applicabilità

UNO SGUARDO ALLA DIRETTIVA MID 

LA NORMATIVA E GLI AMBITI DI APPLICABILITÀ

 

 

La direttiva Europea 2004/22/CE (denominata MID, acronimo di European Measuring Instruments Directive – Direttiva Europea per gli Strumenti di Misura), nasce dall’esigenza di avere in tutti i paesi membri della Comunità una regolamentazione univoca che definisca le caratteristiche della strumentazione destinata alla misura ufficiale di grandezze diverse. Per poter essere conformi a tale Direttiva gli strumenti dovranno essere progettati e costruiti, rispettando ben determinate norme tecniche e superare precisi test.

Lo scopo di tale direttiva è quello di armonizzare il quadro normativo presente nei vari singoli paesi, andando a garantire le precisioni, gli estremi di impiego e i canoni di qualità necessari pensando alla accuratezza della misura delle differenti grandezze.

Questo standard garantisce quindi la precisione della misura offrendo garanzie sia per il fornitore di un determinato bene, sia per l’utente finale.

La direttiva MID, per trovare applicazione, richiede il recepimento da parte dei singoli stati membri. In Italia, ad esempio, la direttiva MID viene tradotta nel Decreto Legislativo n. 22 del 2007, che distingue i beni di applicazioni in varie categorie.

Queste misure vanno ad inserirsi in un più ampio programma che prevede, da parte di Smart Metering Group, una incentivazione fiscale per l’utilizzo di prodotti basati su tecnologia MID. Da rimarcare inoltre il fatto che gli strumenti di misura per uso fiscale non potranno più essere installati e “dimenticati” in campo a tempo indeterminato, ma al contrario verranno registrati sul libretto metrologico i dati salienti della “vita” del contatore, come la data di inizio attività di misura (messa in servizio del meter) e tutti gli eventuali interventi di verifica periodica.”

La misura di energia elettrica è classificata come MI003.

Per ognuno dei settori merceologici specifici, la direttiva definisce inoltre le condizioni termico-climatiche di impiego, le condizioni di stress meccanico con entità di vibrazioni e urti e le condizioni di stress elettromagnetico in termini di campi irradiati o condotti per le applicazioni domestiche e industriali.

Un prodotto per essere certificato MID deve essere, quindi, costruito e verificato secondo stringenti criteri di qualità.

Le certificazioni sono sempre costituite da un documento di base, formato essenzialmente da una prova, a cui si aggiunge un report di collaudo che può essere redatto in diverse modalità a seconda della possibilità del costruttore.

 

Le certificazioni sono così differenziate:

 

  • Certificazione secondo Allegato B + Allegato F: si esegue una prova corredata da rapporto di prova, redatto da un laboratorio terzo accreditato alla verifica secondo direttiva MID

 

  • Certificazione secondo Allegato B + Allegato D: si esegue un test corredato da una dichiarazione di conformità basata sulla assicurazione di qualità del processo produttivo e di collaudo, sottoposto poi ad un controllo da parte di enti accreditati

 

  • Certificazione secondo Allegato H1: in questo caso si procede alla designazione di una unità produttiva in grado di progettare e realizzare secondo ciclo in completa assicurazione di qualità, sottoposto al controllo di enti accreditati

 

Nella pratica, per essere conforme alla MID, il contatore dovrà essere prima di tutto conforme alla normativa CE, quindi riportare sull’etichetta di prodotto la marchiatura. Tale marchio deve essere comprensivo delle seguenti informazioni: marcatura metrologia addizionale, contenente l’anno di certificazione; identificativo dell’ente con il riferimento del fascicolo di certificazione di tipo; identificativo del laboratorio che ha eseguito le prove di funzionamento; numero di identificazione assegnato dall’ente alla fabbrica con produzione certificata.